29/09/2019 - Detrazione antifurto casa: nel 2019 confermato il rimborso del 50% fino a 96.000 Euro
Chi installa un allarme o un sistema digitale di videosorveglianza nel 2019 può usufruire del cosiddetto “Bonus sicurezza”, ossia una detrazione fiscale del 50% a copertura della spesa sostenuta fino a un massimo di 96.000 Euro.
Anche la Legge di Bilancio 2019 ha prorogato (fino al 31 dicembre) le misure che consentono il recupero di una parte consistente degli investimenti fatti per rendere più sicura la propria casa.
Ma come funziona questa agevolazione? E chi ha diritto a richiederla? In questo approfondimento proviamo a rispondere a tutte le domande più comuni sul bonus sicurezza 2019!
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- Che cos’è il bonus sicurezza 2019?
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- A quanto ammonta?
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- Come avviene il rimborso?
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- Chi può richiederlo?
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- A chi spetta il bonus sicurezza 2019?
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- Quali spese per la sicurezza si possono portare in detrazione?
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- Che documenti servono per chiedere il bonus sicurezza?
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- In conclusione
Che cos’è il bonus sicurezza 2019?
Sebbene si parli di “bonus sicurezza” o anche, in alternativa, di “bonus videosorveglianza”, non esiste una misura vera e propria con questi nomi: la sicurezza, infatti, è solo una delle voci che compongono il “bonus ristrutturazione edilizia”, ossia quel beneficio messo a disposizione dallo Stato per incentivare i privati a rendere più moderne, efficienti dal punto di vista energetico e sicure le proprie abitazioni.
Nonostante questo, si tende a parlare di bonus sicurezza per definire quella parte di migliorie e interventi di ristrutturazione che riguardano la difesa – passiva e attiva – degli immobili dalle intrusioni esterne di ladri e malintenzionati, in particolar modo attraverso l’utilizzo di allarmi antifurto e sistemi di sorveglianza digitali.
A quanto ammonta?
Il bonus sicurezza è perfettamente sovrapponibile al bonus ristrutturazione, nel senso che gli interventi di miglioramento della sicurezza possono essere considerati, a tutti gli effetti, come parte di una ristrutturazione.
Pertanto anche per il bonus sicurezza valgono le stesse regole che sono valide per il bonus ristrutturazione: c’è un tetto massimo della spesa che si può portare in detrazione, fissato in 96.000 Euro, mentre il rimborso viene calcolato nella misura del 50% dell’importo speso.
Come avviene il rimborso?
Il bonus sicurezza 2019 viene rimborsato sotto forma di detrazione IRPEF in 10 rate annuali, tutte di uguale importo.
Il rimborso comincia dall’anno successivo rispetto a quello in cui vengono effettuati i lavori (quindi, nel nostro caso, dal 2020).
Oltre a poter arrivare al massimo a 9.600 €/anno (ossia 96.000€ / 10), il rimborso non può superare la capienza IRPEF del richiedente.
Esempio: se la spesa sostenuta per la ristrutturazione della casa è di 125.000 Euro, si possono portare in detrazione le spese solo fino a un massimo di 96.000 Euro. Per contro, se la spesa ammonta a 75.000 Euro, l’importo che si può portare in detrazione è di 75.000 Euro. Se però la capienza IRPEF annuale del richiedente fosse, per esempio, di 6.500€, il rimborso sarebbe di 6.500 €/anno.
Chi può richiederlo?
Possono richiedere il bonus sicurezza 2019 solo le persone fisiche, e solo nel caso in cui gli interventi riguardino un’abitazione già esistente; il bonus sicurezza non può essere richiesto invece per le nuove costruzioni.
A chi spetta il bonus sicurezza 2019?
I beneficiari della detrazione IRPEF per l’installazione di allarmi e sistemi di sicurezza sulla casa possono essere:
- il proprietario immobile
- il titolare del diritto di godimento sull’immobile stesso
- un familiare convivente oppure parenti entro il terzo grado* e affini entro il secondo grado*.
* Per una panoramica dei vincoli di parentela e affinità vi rimandiamo al sito dell’INPS
Quali spese per la sicurezza si possono portare in detrazione?
Grazie al bonus sicurezza 2019 si possono detrarre tutte le spese sostenute per l’installazione dei sistemi di videosorveglianza digitale (come le telecamere a circuito chiuso) e degli allarmi antifurto.
E’ possibile richiedere la detrazione per:
- le spese per il sopralluogo
- il costo di realizzazione del progetto
- i lavori installazione e i materiali (cavi elettrici, canaline, etc.)
- la certificazione di conformità alla legge sulla privacy
Oltre a queste, il bonus 2019 copre una vasta gamma di spese legate alla sicurezza: la posa di porte blindate, l’installazione di lucchetti e/o inferriate alle finestre, l’acquisto di casseforti a muro, la sostituzione di recinzioni e cancellate, etc.
Non sono più detraibili, invece, i costi sostenuti per la stipula di un contratto di protezione con le agenzie di vigilanza.
Che documenti servono per chiedere il bonus sicurezza 2019?
Anche su questo punto è utile rifarsi alla normativa del “bonus ristrutturazione edilizia”, quindi è necessario che il pagamento dei sistemi di sicurezza installati venga effettuato utilizzando il cosiddetto “bonifico parlante” con ritenuta dell’8%.
Il bonifico può essere bancario o postale e può essere fatto anche online.
E’ importante ricordarsi di indicare:
- il riferimento alla norma “Bonifico per detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986”
- il numero della fattura che viene pagata,
- nome, cognome e codice fiscale del richiedente
- codice fiscale (o partita IVA) dell’azienda che effettua i lavori
In conclusione
Chi sta pensando di dotare la propria abitazione di allarmi e sistemi di sicurezza per proteggere l’incolumità delle persone e dei beni che gli stanno più cari, anche quest’anno ha l’opportunità di farlo risparmiando grazie alle misure previste dal cosiddetto “bonus sicurezza 2019”.